Cooperazione Italiana in Bolivia
La Cooperazione Italiana in Bolivia fu avviata formalmente nel 1986 con la firma dell’Accordo di Cooperazione Tecnica Italia-Bolivia, siglato con l’obiettivo di promuovere programmi per la riduzione della povertà e sostenere le politiche nazionali di sviluppo. Da allora, l’agenda di cooperazione è concepita e definita in funzione delle priorità del Paese, con interventi concentrati sui seguenti settori: salute, agricoltura, sicurezza alimentare, acqua, ambiente, trasporti, sviluppo rurale sostenibile, infanzia, turismo e patrimonio culturale, giustizia, energia, emergenza e appoggio ai processi di governance.
Le iniziative di cooperazione, finanziate attraverso contributi a dono e crediti d’aiuto, sono implementate operando sul canale bilaterale, multilaterale e multi-bilaterale. Ulteriori interventi sono realizzati attraverso la cooperazione decentrata, la cooperazione universitaria, le iniziative di emergenza e il sostegno ai progetti promossi dalle Ong italiane che operano in Bolivia.
La gestione, programmazione e supervisione di attività, progetti e programmi di sviluppo realizzati con fondi dell’Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS) italiano, sono affidate alla Sede Estera di La Paz dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), competente per le operazioni in Bolivia, Perù, Ecuador e Colombia.
In Bolivia, l’attuale programma di cooperazione è costituito da un articolato pacchetto di aiuti composto da 30 progetti, per un contributo totale di oltre 106 milioni di Euro, distribuiti nei seguenti settori.
Bolivia: portfolio progetti della Cooperazione Italiana
(AICS-MAECI/DGCS agosto 2017)
Settore |
Numero di progetti |
Totale (Euro) |
Salute | 7 | 28.151.797 |
Emergenza | 1 | 1.500.000 |
Ambiente e Risorse Idriche | 9 | 52.148.427 |
Giustizia | 3 | 2.110.486 |
Agricoltura e Sicurezza Alimentare | 3 | 4.380.469 |
Turismo e Patrimonio Culturale | 5 | 16.603.440 |
Diritti Umani, Minori, Capacity Building | 2 | 1.900.00 |
Totale | 30 | 106.794.619 |
Le Ong italiane, presenti in tutto il Paese, sono soggetti centrali nell’ambito delle attività della Cooperazione Italiana in Bolivia, in particolare per la loro capacità di lavorare a stretto contatto con la società civile e l’esperienza maturata sul territorio. Un altro elemento di spicco è l’esistenza del foro di coordinamento delle Ong italiane in Bolivia (COIBO), esperienza unica nel suo genere fatta eccezione per il caso spagnolo, sorto negli anni ’90 con l’obiettivo di favorire il dialogo tra le Ong e la Cooperazione Italiana, risolvere difficoltà comuni sul piano organizzativo-amministrativo e promuovere l’adozione di strategie progettuali condivise, utili a definire pacchetti d’intervento coerenti e allineati ai Piani Nazionali di Sviluppo. Il COIBO rappresenta, inoltre, un importante strumento per la diffusione e visibilità delle attività della cooperazione non governativa italiana in Bolivia.
Nell’ultimo lustro la Cooperazione Italiana, oltre a rafforzare la partnership con le diverse agenzie del Sistema delle Nazioni Unite (segnalandosi in particolare le esperienze realizzate con FAO, UNODC, WFP, UNFPA, UN Women, UNDP, OPS e UNICEF), ha iniziato un percorso di programmazione sul medio periodo con due grandi istituti finanziari regionali, la Inter-American Development Bank (IADB) e la Banca di Sviluppo dell’America Latina (CAF), per l’attivazione, esecuzione e supervisione di progetti in tutto il Paese.
Il quadro europeo è, infine, un riferimento essenziale per la nostra cooperazione e l’Italia partecipa attivamente alla definizione della politica europea di sviluppo. Circa la metà dell’Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS) italiano è destinato, infatti, alle attività di cooperazione realizzate dall’Unione Europea. Considerati i criteri di efficacia e qualità dell’aiuto e i principi della Dichiarazione di Parigi in materia di armonizzazione del lavoro (2009), l’Italia partecipa al Codice di Condotta UE di divisione del lavoro ed ha contribuito alla stesura del documento “European Coordinated Response for Bolivia”. Tale documento, sottoscritto da Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Spagna, Svezia, Delegazione UE e Svizzera, e approvato dal Governo boliviano, costituisce la base per la formulazione dell’agenda di cooperazione ispirata al meccanismo della Programmazione Congiunta, strumento che, nel 2017, è stato ufficialmente adottato in Bolivia. In tale quadro, la Cooperazione Italiana ha assunto la leadership nei settori salute e turismo/patrimonio culturale, costituendosi pertanto quale punto di riferimento per la programmazione dei donatori e principale interlocutore del Governo nei due settori di riferimento.
Per ulteriori informazioni, contattare la Sede Estera di La Paz dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.
Per ciò che concerne le Ong italiane, presenti in tutto il Paese, si segnala come queste siano soggetti centrali nel quadro delle attività della Cooperazione Italiana in Bolivia, in particolare per la loro capacità di lavorare a stretto contatto con società civile e l’esperienza maturata sul territorio. Un altro elemento di spicco è l’esistenza di un foro di coordinamento delle Ong italiane (COIBO), esperienza unica nel suo genere fatta eccezione per il caso spagnolo, sorta negli anni ’90 con l’obiettivo di facilitare il dialogo tra le Ong e la Sede Estera AICS di La Paz, risolvere problemi di tipo organizzativo-amministrativo e promuovere l’adozione di strategie progettuali condivise, con lo scopo di presentare alle istanze governative pacchetti d’intervento settoriali, articolati e modulati secondo i Piani di Sviluppo Nazionali. Il COIBO rappresenta inoltre un importante strumento di diffusione e visibilità delle attività della cooperazione non governativa italiana in Bolivia, attualmente conformato da 15 Ong italiane.
Nell’ultimo lustro la Cooperazione Italiana, oltre a rafforzare la partnership con le diverse agenzie del Sistema delle Nazioni Unite (segnalandosi in particolare le esperienze realizzate con FAO, UNODC, WFP, UNFPA, UN Women, UNDP, OPS e UNICEF), ha iniziato un percorso di programmazione sul medio periodo con due grandi istituti finanziari regionali, la Inter-American Development Bank (IADB) e la Banca di Sviluppo dell’America Latina (CAF), per l’attivazione, esecuzione e supervisione di progetti in tutto il Paese.
Il quadro europeo è, infine, un riferimento essenziale per la nostra cooperazione e l’Italia partecipa attivamente alla definizione della politica europea di sviluppo. Circa la metà dell’Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS) italiano è destinato, infatti, alle attività di cooperazione realizzate dall’Unione Europea. Nell’ottica di accrescere l’efficacia dell’aiuto e nell’ambito della Dichiarazione di Parigi sull’Armonizzazione e Divisione del lavoro (2009), l’Italia partecipa al Codice di Condotta UE di divisione del lavoro e ha contribuito alla formulazione e stesura del documento “European Coordinated Response for Bolivia”. Tale documento, sottoscritto da Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Spagna, Svezia, Delegazione UE e Svizzera, e approvato dal Governo boliviano, costituisce la base dell’agenda di cooperazione ispirata al meccanismo della Programmazione Congiunta che, a partire dal 2017, sarà ufficialmente adottata in Bolivia. In tale quadro, la Cooperazione Italiana assumerà la leadership nei settori salute e turismo/patrimonio culturale, costituendosi pertanto quale punto di riferimento per la programmazione dei donatori e principale interlocutore per il dialogo con il Governo boliviano.
Per ulteriori informazioni è possibile consultare l’Ufficio della AICS di La Paz
AICS Sede Estera di La Paz
Calle 7, nº 543, Obrajes, La Paz (Bolivia)
Tel./Fax: +591 2 2788001
http://www.aicslapaz.com
Informazioni dettagliate su questa sezione si trovano anche nella Guida 2016, realizzata dall'Ambasciata d'Italia.
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