Si è tenuto dal 28 al 30 luglio, presso il Collegio Militare dell’Esercito Gualberto Villarroel della città di La Paz, il corso di formazione in Prevenzione e controllo di incendi forestali – tecniche di uso controllato del fuoco, organizzato dal Programma Amazonía sin Fuego (PASF) e dal locale Viceministero della Protezione Civile.
Il PASF, formalmente eseguito dal Ministero dell’Ambiente e dell’Acqua boliviano, è finanziato dalla Cooperazione Italiana, dal governo brasiliano e dalla Banca di Sviluppo dell’America Latina (CAF), e dal novembre 2012 lavora in 49 municipi dell’area amazzonica della Bolivia con l’obiettivo di contribuire alla diminuzione degli incendi forestali e promuovere attività di sviluppo sostenibile nelle aree d’intervento. Sino alla data il programma ha preparato oltre 10.000 persone, tra tecnici comunali e regionali, associazioni di produttori e membri delle comunità indigene e rurali, in materia di uso controllato del fuoco e, soprattutto, alternative all’uso del fuoco nelle attività agro-zootecniche.
Il corso tenutosi questa settimana, in particolare, si è rivolto a 350 cadetti e militari del Collegio Militare di La Paz, con la realizzazione di moduli teorico-pratici afferenti la prevenzione degli incendi forestali e l’uso controllato del fuoco nelle attività agricole e zootecniche. La formazione è stata impartita dagli esperti dell’Istituto Brasiliano dell’Ambiente e delle Risorse Naturali (IBAMA) e dai tecnici del PASF, i quali hanno istruito i partecipanti in materia di comportamento del fuoco in diversi scenari climatici, logistica e operazioni, modalità di prevenzione e controllo degli incendi forestali.
Il corso è stato disegnato con il preciso obiettivo di offrire formazione tecnica alle unità militari dello Stato boliviano, affinché possano collaborare – soprattutto nelle aree rurali – con le Autorità nazionali per ridurre l’incidenza degli incendi forestali, che provocano ingenti danni in termini ambientali, economici e sulla salute umana.
Al pari di quanto avviene nelle aree rurali dei 5 dipartimenti boliviani dove lavora il PASF, laddove si svolgono regolarmente corsi di questo tipo, si è voluta rafforzare la collaborazione con il locale Viceministero della Protezione Civile attraverso l’organizzazione di un corso nella capitale boliviana, in maniera tale da poter adeguatamente preparare un corposo gruppo di militari (350) che, una volta assegnati alle diverse basi nel Paese, potranno replicare le conoscenze apprese soprattutto nelle regioni orientali della Bolivia, dove annualmente si registrano i maggiori indici di incendi forestali.
Nel quadro della collaborazione del Programma con le forze armate boliviane, si segnala che tale lavoro ha portato all’esecuzione, nell’ultimo anno, di una serie di importanti attività: 24 unità militari hanno infatti partecipato ai corsi organizzati dal PASF; 4 Unità Dimostrative sono state implementate in basi militari, nelle quali si dimostrano le alternative all’uso del fuoco promosse dal Programma; un totale di 997 membri delle forze armate hanno preso parte a seminari su tecniche di uso controllato del fuoco ed altri 1.717 militari hanno partecipato ai diversi corsi di formazione su alternative all’uso del fuoco nelle pratiche agricole e zootecniche.
Questo tipo di collaborazioni, unitamente alle attività che il PASF realizza con il Ministero dell’Ambiente, stanno consolidando a livello istituzionale la proposta del Programma e contribuendo alla promozione di politiche pubbliche a favore della prevenzione e controllo degli incendi forestali. Proprio per questo motivo, il programma finanziato dall’Italia opera sulla prevenzione degli incendi e, allo stesso tempo, promuove a livello di produttori e comunità rurali l’adozione di alternative all’uso del fuoco nelle attività agricole. Grazie a questo tipo di lavoro, si sta quindi lavorando per raggiungere un cambio di mentalità rispetto all’uso del fuoco nei contesti produttivi rurali e, parimenti, per promuovere politiche pubbliche tese alla conservazione e protezione dei boschi e della foresta amazzonica.